Specie botanica descritta da H. Witte nel 1861, conosce i seguenti sinonimi validi: Phalaenopsis violacea f. coerulea, Phalaenopsis violacea f. alba, Phalaenopsis violacea subvar. alba, Phalaenopsis violacea var. alba, Polychilos violacea, Stauritis violacea, Stauropsis violacea. Endemica delle isole Andaman, Nicobar e Sumatra nord-ovest, in particolare lungo i corsi d'acqua, cresce in stazioni epifite, in posizioni basse sui tronchi degli alberi, sui rami e sulle liane che pendono sopra l'acqua, nella maggior parte delle foreste tropicali umide a bassa quota (100 – 150 m).
Taxon di piccola-media taglia, amante del caldo, con crescita pendente, con fusto molto corto su cui si inseriscono 3 – 4 foglie ellittiche, lunghe fino a 25 cm, ottuse, ondulate, che si restringono gradualmente verso la base. I fiori sono molto profumati e compaiono in primavera. La fioritura è sequenziale, con i fiori che appaiono successivamente, aprendosi 2 – 3 alla volta, su steli pendenti, robusti, fractiflex, lunghi circa 10 – 12,5 cm, con un rachide appiattito a zig zag. I fiori sono piccoli, di 3,5-5 cm di diametro, profumati e generalmente di colore violetto. Alcune varietà possono presentare sfumature verdi sui margini dei tepali.
La luce di crescita raccomandata per la coltivazione con successo della specie Phalaenopsis violacea si colloca nell'intervallo 16000 – 19000 lux, indicando una preferenza per una luce da debole a moderata. Il fotoperiodo consigliato è di 12 ore/giorno, nella stagione calda.
La temperatura ideale durante l'estate sarà di 25 – 29 durante il giorno e di 19 – 20 durante la notte, mentre in inverno scenderà a 20 – 22 di giorno e 15 – 16 di notte, valori che indicano la preferenza della specie per temperature più basse rispetto a quelle preferite dalle altre specie di Phalaenopsis.
L'umidità necessaria per la crescita con successo della specie Phalaenopsis violacea è del 60% se si opta per la coltivazione in vaso e del 75% se si opta per la coltivazione bare root (come nelle specie di Vanda) o per il montaggio su placche di corteccia.
Un altro metodo di coltivazione applicabile a questa specie è la collocazione in vasi di vetro/plastica trasparenti, per facilitare il monitoraggio delle radici e del substrato. Come mezzo di coltura si può optare per corteccia di conifera di 2 – 4 cm di diametro o sphagnum. Nel caso di montaggio su placche di legno, è necessario posizionare uno strato di muschio sphagnum tra la placca e le radici della pianta.
Si consiglia di annaffiare le piante non appena si nota l'asciugatura, anche parziale, del substrato, osservando attentamente il colore delle radici. Quando queste iniziano a diventare più argentate che verdi, è un segno che le piante devono essere annaffiate. Per gli esemplari coltivati senza substrato, si può ricorrere anche ad annaffiature giornaliere durante la stagione calda, facendo particolare attenzione a rimuovere l'acqua in eccesso accumulata nella zona ascellare delle foglie e nella zona centrale del fusto, poiché questo può causare l'insorgere di malattie fungine. Durante il periodo caldo, le piante beneficeranno di una somministrazione supplementare di acqua tramite nebulizzazioni, trattamenti che saranno applicati nel pomeriggio per permettere l'asciugatura delle piante prima del calar della sera.
Le concimazioni devono essere effettuate ogni terna annaffiatura, utilizzando il 50% delle dosi indicate sulla confezione. Queste saranno somministrate dopo l'annaffiatura, per facilitare l'assorbimento dei nutrienti e prevenire le scottature chimiche delle radici.
Per questa specie non è necessaria un periodo di riposo, Phalaenopsis violacea può fiorire in qualsiasi momento dell'anno, soprattutto nel periodo compreso tra maggio e ottobre. Non si consiglia di tagliare i fusti dopo la fioritura, poiché tenderanno a continuare a crescere e a rifiorire per diverse stagioni successive.
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