Specie botanica, dedicata all'allevatore francese Lueddemann e descritta da Heinrich Gustav Reichenbach nel 1862, Phalaenopsis lueddemanniana è un taxon nativo di Manilla, Filippine, e colpisce per la cromatica particolare, costituita da motivi complicati, quasi ricordando filigrane, linee parallele e punti di colore dal violetto al rosso scuro, su uno sfondo chiaro, bianco – crema, per le dimensioni ridotte, la predisposizione a produrre keiki e a rifiorire dagli steli persistenti, e non da ultimo, per il profumo delicato e dolciastro.
Sinonimi accettati e conosciuti per questa specie sono Phalaenopsis lueddemannii, Phalaenopsis lueddemanniana f. delicate, Phalaenopsis lueddemanniana f. ochracea, Phalaenopsis lueddemanniana subvar. delicate, Phalaenopsis lueddemanniana subvar. ochracea, Phalaenopsis lueddemanniana var. delicate, Phalaenopsis lueddemanniana var. ochrata, Phalaenopsis lueddemanniana var. ochracea, Phalaenopsis ochracea, Polychilos lueddemanniana.
Nella sua regione d'origine (Manilla, Filippine), la specie cresce abbondantemente a altitudini comprese tra 27 e 61 m, in zone con clima caldo e umidità elevata tutto l'anno, dove la luce raggiunge valori di intensità ridotti, offrendo un'ombreggiatura parziale. Specie di taglia da piccola a media, popola stazioni epifite, sviluppando fusti ascendenti coperti da guaine sovrapposte delle foglie, di forma oblungo – ellittica, carnose, acute o ottuse, con una colorazione verde – giallastra. Queste presentano una lunghezza di circa 15 – 30 cm, sono strette e presentano un portamento sia orizzontale che pendente.
I fiori, in numero da 3 a 5 per stelo, di 5 – 6 cm di diametro, con una texture cerosa, carnosa e un aspetto stellato, sono persistenti per quasi 2 mesi e incantano con il loro profumo intenso. La specie presenta un'elevata variabilità, con i petali del perianzio che possono variare dal porpora rosa al bianco, spesso decorati con linee e macchie. Il labello è sempre viola o arancione. La fioritura avviene dalla primavera all'estate, su steli suberetti, arcuati o pendenti, lunghi circa 30 cm, spessi, succulenti, racemosi o panicolati. Le infiorescenze sono abbondanti e disposte su steli molto più lunghi delle foglie, coperti da brattee piccole, distiche, ovali – triangolari. A causa della frequente comparsa di keiki e delle rifioriture in questa specie, consigliamo di conservare gli steli anche dopo l'appassimento dei fiori.
Le esigenze della specie Phalaenopsis lueddemanniana riguardo all'intensità della radiazione luminosa sono ridotte, rientrando nell'intervallo di 10000-12000 lux, a condizione che venga offerta un'ombreggiatura parziale.
Dal punto di vista della temperatura, Phalaenopsis lueddemanniana è una specie termofila, con temperature ideali comprese tra 28 e 34 °C di giorno e 21-24 °C di notte. Questa specie mostra un'elevata tolleranza alla temperatura, purché sia garantito un livello adeguato di umidità e una corretta aerazione.
L'umidità ottimale per la crescita della specie Phalaenopsis lueddemanniana è dell'80% e può essere ridotta al 70-80% durante il periodo invernale. Phalaenopsis lueddemanniana può essere coltivata con successo in vasi con un substrato composto da corteccia di pino di calibro 12-16 mm, eventualmente mescolata con sfagno, assicurando i trapianti solo immediatamente dopo il periodo di fioritura, quando si notano nuove crescite radicali. Le irrigazioni sono consigliate a intervalli di circa 7 giorni, mantenendo il substrato abbastanza umido, rispetto ad altre specie e varietà di Phalaenopsis, ma non bagnato. Le concimazioni avranno luogo a distanza settimanale o ogni due settimane, dopo le irrigazioni, per prevenire le scottature chimiche causate dalla cristallizzazione dei nutrienti sulle radici. La dose raccomandata è del 25-50% della concentrazione indicata sulla confezione del fertilizzante. Durante i 2 mesi invernali, quando l'intensità luminosa e quindi la fotoperiodo diminuiscono, si consiglia di ridurre l'umidità atmosferica al 60-70%. L'irrigazione può essere effettuata anche a intervalli di 3-4 settimane dalla metà di ottobre fino alla fine di febbraio, integrata però da nebulizzazioni sulle foglie, monitorando attentamente la pianta. Non si deve però permettere l'essiccazione completa del substrato. In questo periodo, quando la crescita si fermerà, non si raccomanda la somministrazione di fertilizzanti.
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