Un substrato speciale, particolarmente apprezzato dagli appassionati di bonsai, akadama rappresenta in realtà la contrazione della frase giapponese aka dama tsuchi (aka = rosso, dama = palla, sfera, tsuchi = terra), più precisamente, terra, suolo granulare rosso.
Un composto minerale granulare, simile all'argilla o al fango non trattato termicamente, di origine naturale, vulcanica, viene raccolto solo in Giappone, tramite estrazione superficiale, setacciato per separare le diverse granulometrie e confezionato localmente, destinato ad essere utilizzato in ambito orticolo sia come substrato unico, autonomo, sia come ammendante in vari mix di substrati, insieme a sabbia, corteccia di conifere, compost di torba, tufo vulcanico o granuli ceramici.
La granulometria media delle particelle di akadama rientra nell'intervallo da 2 a 6,5 mm, mentre quella fine nei valori da 1 a 2 mm. Contiene biossido di silicio (42,7%), ossido di calcio (0,98%), ossido di magnesio (2,5%), ossido di manganese (0,15%), ossido di ferro (8,4%), ossido di alluminio (25,1%).
Il pH specifico del terreno akadama è di 6,9, indicando un terreno neutro – leggermente acido.
Questo prodotto è particolarmente apprezzato dagli orticoltori, nonostante il prezzo più elevato, grazie alla capacità di trattenere acqua e nutrienti, conferendo allo stesso tempo un'elevata porosità e un drenaggio efficiente, per impedire la stagnazione dell'acqua nella zona radicale.
Un vantaggio dell'utilizzo di questo prodotto è rappresentato dalla reazione del granulato alla presenza di acqua, nella fase umida il suo colore è visibilmente più scuro, questo aspetto indica agli orticoltori quando è necessario somministrare l'irrigazione.
Il terreno akadama può essere utilizzato con successo per la coltivazione di bonsai, piante succulente, cactus, dove rappresenterà sia il substrato unico, sia la componente principale del mix utilizzato.
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