Le orchidee del notogene Cambria comprendono anche i seguenti ibridi: Beallara, Burrageara, Colmanara, Miltonidium, Odontonidium, Odontoglossum, Vuylstekeara & Wilsonara.
Hibrizii intergenerici - "Cambria" - Il notogene Cambria rappresenta il nome commerciale per gli ibridi intergenerici ottenuti dall'incrocio dei generi di orchidee appartenenti alla sottofamiglia Epidendroideae, tribù Cymbideae e sottotribù Oncidiinae, più precisamente, Odontoglossum, Kunth 1816, Oncidium, Sw.; Miltonia, Lindl. 1837; Cochlioda, Lindl. 1853; Brassia, R. Br. 1813.
Un notogene è conosciuto in sistematica (più frequentemente in quella orticola) come un genere che ingloba piante ibride, nella maggior parte dei casi provenienti da incroci di più specie. Deriva dal greco antico, precisamente da nothos, che significa bastardo, e genos, genere.
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La prima orchidea di questo tipo è stata ottenuta dall'incrocio delle specie Odontoglossum crispum X Miltonia X Cochlioda noetzliana, realizzato da Charles Vuylsteke nel 1911, e denominata Vuylstekeara in suo onore. Quasi 10 anni dopo, è stata ottenuta l'orchidea Vuylstekeara Cambria Plush, incrociando l'ibrido creato da Charles Vuylsteke con Odontoglossum Clonius, questo ibrido ricevendo il premio della Royal Horticultural Society (RHS) e della American Orchid Society (AOS). Una volta compiuti i primi passi in questa direzione, gli incroci intergenerici all'interno del notogene Cambria hanno preso slancio, creando numerosi ibridi spettacolari, con cromatiche e profumi impressionanti.
Il notogene Cambria si distingue per la presenza di pseudobulbi fortemente appiattiti, da cui emergono le foglie e i fusti floreali. Di norma, il numero di fiori può variare tra 3 e 70 per ogni fusto floreale. Alla fine del periodo di fioritura, le piante produrranno nuovi pseudobulbi giovani, che seguiranno lo stesso ciclo di sviluppo di quelli maturi.
La variabilità delle piante incluse nel notogene Cambria è particolarmente elevata, sia morfologicamente che cromaticamente, includendo in generale piante di dimensioni medie, talvolta grandi, con fiori di colori intensi, vibranti, come rosso intenso, rosso scuro, viola, arancione, giallo intenso, bianco, provvisti di pigmentazione sotto forma di punti, macchie o linee, in colori altrettanto variati come quelli dello sfondo, e principalmente con forti contrasti.
La fioritura può apparire in qualsiasi stagione, a seconda delle condizioni ambientali. La crescita degli ibridi del notogenere Cambria è generalmente facile, senza sollevare problemi particolari.
Dal punto di vista dell'ambiente di coltivazione, sebbene le orchidee del notogenere Cambria siano robuste e resistenti, si nota una certa sensibilità del sistema radicale, dovuta al piccolo diametro delle radici e alla loro fragilità. Pertanto, si preferiranno vasi opachi, non trasparenti, in materiali porosi, come la ceramica, eventualmente perforati, per proteggere le radici dalla luce, per assicurare una ventilazione adeguata, e allo stesso tempo, per garantire un drenaggio efficiente.
Il substrato ideale per Cambria sarà rappresentato dalla corteccia di conifera a granulometria fine, da 3 – 9 mm, semplice o in miscela con muschio di sfagno, fibra di cocco, e aggiunta di perlite o vermiculite.
La temperatura media di coltivazione per gli ibridi del notogenere Cambria si situerà intorno ai valori di 18 – 22 gradi Celsius. L'umidità atmosferica ideale sarà compresa tra il 65 – 80%.
I valori della radiazione luminosa si collocano nella zona di luce media verso forte, essendo inclusi nell'intervallo 20000 – 35000 lux, aspetto in cui gli ibridi del notogenere Cambria somigliano alle specie dei generi Vanda e Cattleya. Tuttavia, a causa della fragile tessitura delle foglie, nel periodo marzo – settembre, si ricorrerà all'ombreggiatura parziale degli esemplari, per assicurare una radiazione luminosa più diffusa, che non porterà alla bruciatura delle foglie.
Irrigazione sarà effettuata con moderazione, senza somministrare acqua in eccesso, questo aspetto essendo tollerato solo nel periodo di fioritura. In caso di mancanza d'acqua, le foglie si svilupperanno con difficoltà, avendo un aspetto piegato in senso trasversale. Il substrato sarà mantenuto umido, non bagnato, permettendo l'asciugatura tra un'annaffiatura e l'altra.
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